Un post amico veramente interessante per tutti i vegetariani, o semplicemente per chi non deve proprio mangiare carne tutti i giorni (meno carne si mangia, meglio sta tutto il nostro pianeta…)
Premessa: non sono vegetariana nè, tantomeno, vegana.
Però penso che il consumo di carne e pesce debba essere sostenibile, ergo cerco di non mangiarne troppo e, magari, spendere qualcosa di più per non comprare la carne in batteria della grande distribuzione. Stop.
Poi c’è l’universo dei ristoranti vegetariani, la grande moda degli ultimi anni. Una giungla umana in cui si rivela sublime e spietata l’analisi del nostro prossimo.
Abbiamo il vegetariano fondamentalista: quello che deve convincere tutti della bontà delle sua scelta, che si veste solo di canapa e cotone, che quando sente biologico gli si illumina lo sguardo. Se poi sente biodinamico, ha un’erezione mentale!
C’è poi il vegetariano modaiolo: quello che ci va perchè è di tendenza, che ordina un piatto solo se ha ingredienti mai sentiti prima, vantandosi di conoscere la differenza fra un’alga kombu e quella nori. Per lui la parola biologico…
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